17052024Headline:

Manutenzione, concetto del nuovo Pd

Matteo Renzi

Matteo Renzi

Nel periodo in cui viviamo parlare di manutenzione, intesa come scienza applicata è quanto mai attuale istruttivo. Una piccola premessa per definire la manutenzione: “La combinazione di tutte le azioni tecniche ed amministrative, incluse le azioni di supervisione, volte a mantenere o a riportare un entità ad uno stato in cui possa svolgere la funzione richiesta”.

Di manutenzione correttamente pianificata c’è bisogno per le strade della nostra provincia e della nostra regione, ma il problema è affrontato ogni anno che passa sempre peggio senza che i politici, anche del Pd, si pongano il problema in maniera seria, aumentano i proclami di risoluzione del problema ma il servizio peggiora.

Di manutenzione urbanistica o di “rammendo”, per dirla con Renzo Piano, si sente forte la necessità, anche perché di costruire nuovi e più grandi edifici non se ne sente la necessità; meglio piuttosto aprire tanti piccoli cantieri ripulendo e rinnovando le città dal degrado. Questa è un’ottima soluzione per dare lavoro.

Di maggiore manutenzione ci sarebbe bisogno negli ospedali e nelle scuole; non si può sentir dire non ci sono i soldi per operare su servizi essenziali. Domandiamoci perché, se lo domandi chi fa politica e trovi le soluzioni si faccia qualcosa, non ci sono più scusanti.

E’ questo il messaggio di Renzi che piace alla gente comune di ogni parte politica: fare. E’ quindi di una operazione di manutenzione che c’è bisogno nel Pd di oggi. Occorre sostituire alcuni “pezzi” oramai giunti a fine vita utile che non possono più dare, la loro efficienza rispetto alle prestazioni richieste sono “fuori mercato”, “fuori specifica” rallentano la marcia della macchina di partito. Una macchina dove le prestazioni si misurano con gli obiettivi, i risultati raggiunti e i costi sostenuti. Sono finiti i tempi delle liturgie, contumelie, bizantinismi e gli imbroglietti/inciuci di partito.

Chi non ragiona in termini di prestazioni è fuori dal tempo se ne deve andare e lasciare spazio ai giovani con le idee e la voglia e ai meno giovani che provengono da vere esperienze lavorative, le sole che possono garantire un futuro ad una sana politica, basta con i funzionari di partito avulsi dai contatti con le attività lavorative perché non ne hanno mai fatte.
Manutenendo o manutenzionando se preferite, il partito di Renzi, in ogni parte d’Italia, si raggiungeranno prima i risultati che, con lungimiranza, Matteo ha intuito da tempo.

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