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Civita di Bagnoregio sul New York Times

Per il quotidiano statunitense il borgo è come un set della Disney

Civita di BagnoregioCivita di Bagnoregio sbarca in America e va dritta dritta al cuore della Grande Mela. Il famoso e unico borgo della Tuscia, abitato da soli 7 residenti, è balzato alle cronache di una delle metropoli più belle del mondo grazie ad un reportage del ”New York Times”. L’articolo, dedicato alla ”città che muore” e che porta la firma della giornalista Deborah Needleman, è stato pubblicato sulle pagine del maggiore quotidiano statunitense, la più antica e tra le più autorevoli testate americane.

”Civita is real without being actual, if that makes any sense”. Il ”New York Times” è stregato dalla bellezza di un borgo, di cui ne ricostruisce la storia, che si erge nel nulla eppure è a pochi passi da Roma e Firenze. Un piccolissimo paesino che ”è reale pur non essendo attuale” perché tra le sue stradine non si possono incontrare scuole, ospedali, farmacie ”non of the necessities that somehow to make a place a place”, ovvero all’interno del borgo non c’è nessuna infrastruttura necessaria ”a fare di un posto un posto”, come scrive l’inviata del N. Y. Times.

Eppure, nonostante la mancanza di servizi e abitanti, il famoso quotidiano statunitense riconosce che Civita di Bagnoregio ”may represent the essence of Italian history and the contry’s artisanal tradition”. Ossia la ”città che muore” per i newyorchesi è l’anima dell’Italia, della sua storia e delle tradizioni artigianali.

Il borgo della Tuscia, oramai solamente meta turistica, è calcata ogni giorno da numerosi visitatori che, dal punto di vista del ”New York Times”, fanno sembrare Civita di Bagnoregio un set cinematografico: ”I selfie sticks che si muovono nell’aria come fossero antenne danno al luogo l’aria sfortunata di un set alla Disney – si legge nel reportage -. È una città medievale così tanto pulita e storicamente accurata da sembrare una ricostruzione scenografica realizzata dalla Universal Studios. Non c’è niente che possa disturbare o sconvolgere il set, nessuna pizzeria, niente Sturbucks e nemmeno le automobili. E quando ci si inizia a chiedere che razza di città sia una in cui non si possono trovare bambini, famiglie, banche o uffici, il sole inizia a tramontare e i turisti, così come la calda luce del giorno, si ritirano”.

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