17052024Headline:

Provincia, pronti oltre 50 prepensionamenti

E il ministero degli Interni paga i debiti: in arrivo 12,4 milioni di euro

Marcello Meroi, presidente uscente della Provincia

Marcello Meroi, presidente uscente della Provincia

Soldi freschi in arrivo e un buon numero di dipendenti pronti al prepensionamento. Due importanti novità nella vicenda della Provincia di Viterbo che tra un paio di mesi cesserà ufficialmente di esistere, almeno nelle forme in cui era stata percepita finora. Vicenda non esattamente indolore e caratterizzata da vizi di forma e di sostanza di una legge nata male e finora gestita anche peggio in base ad una fretta che – come si sa – talvolta non porta a conseguenze positive.

Si comincia da una recentissima circolare della ministra Marianna Madia che ha chiarito in modo definitivo che i dipendenti delle province in possesso dei requisiti necessari e antecedenti alla riforma Fornero devono essere prepensionati. “Prima era solo una possibilità: adesso è un obbligo”, interviene il presidente uscente Marcello Meroi. Fatti due rapidi conti e considerato che il provvedimento copre un triennio (2014-2016), per Palazzo Gentili si tratta di oltre 50 dipendenti. Certo, mancano i decreti attuativi, ma non è difficile ipotizzare che nel giro di qualche mese saranno operativi con la conseguenza che il bilancio dell’ente non potrà che riceverne benefici. Sempre in tema di lavoratori, va aggiunto che nel riordino (ancora abbastanza confusionario)  delle competenze, i lavoratori che operano nel settore della formazione e nei centri per l’impiego dovrebbero essere assorbiti dalle agenzie regionali, mentre gli operatori della polizia provinciale dovrebbero passare sotto le competenze del Corpo forestale dello Stato. Anche in questi casi, mancano tempi certi ma si può ipotizzare la fine del 2015 come limite per il completamento delle procedure. Come si ricorderà, era stato lo stesso Meroi (poco prima di Natale) ad indicare la data del 31 marzo come il limite entro il quale con i fondi a disposizione si sarebbe potuta garantire l’ordinaria amministrazione. Un limite che ora appare decisamente non più ultimativo: con la concreta possibilità che entro fine anno (i prepensionabili anche molto prima) i dipendenti saranno un centinaio in meno, e dunque le prospettive finanziarie cambiano. Ovviamente in meglio.

Il consesso di Palazzo Gentili

Il consesso di Palazzo Gentili

Ma c’è un’altra notizia positiva. A seguito di un decreto ingiuntivo promosso dalla Provincia nei confronti del ministero degli Interni, presto arriveranno nelle casse di Palazzo Gentili 12 milioni e 400mila euro. Che, come si suol dire, non sono affatto noccioline. Si tratta di soldi serviti per corsi e altre attività anticipati da tempo e mai rimborsati. Ora il decreto è diventato esecutivo e il ministero ha già fatto sapere che non si opporrà: pagherà e basta.

Un’altra boccata di ossigeno che permette di vivere con maggiore serenità questi ultimi mesi di consigliatura e di lasciare un’eredità meno pesante ai nuovi inquilini del palazzo di via Saffi. Chiunque essi saranno.

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