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Da casa cantoniera a casa di tutti

La Regione ne ha concesse tre a canone agevolato ai Comuni della Tuscia

Un esempio di casa cantoniera

Un esempio di casa cantoniera

Su queste colonne se ne era già parlato qualche mese addietro. Le cosiddette stazioni impresenziate a breve andranno incontro a nuova vita. Ora, innanzitutto: cosa sono le stazioni impresenziate? Quei casermoni appartenenti alle ferrovie dello stato che ad oggi (e magari pure da un pezzo) non servono più a nessuno. Non hanno utilità, non accolgono viaggiatori, e stanno via via morendo.
Ce ne sarebbero ben 1700 lungo i binari che solcano lo Stivale. Ricoperte di vegetazione. Visibili lungo un percorso qualsiasi attraverso i finestrini. Preferite, così vuol la tecnologia, a semplici biglietterie automatiche.
Il gruppo Fs, che già non gode di ottima salute, le starebbe ridestinando in comodato d’uso gratuito. Meglio regalarle che vederle morire, in parole povere. Al fine di non disperdere tale incredibile patrimonio immobiliare.
Quattrocentottanta sono così già finite tra le mani di associazioni culturali, di singoli che vi svolgono progetti sociali, di chi era in cerca di una sede e non poteva permettersela.
Bene. Anche perché stando alle ultime novità politico-burocratiche, la stessa buona sorte toccherà alle case cantoniera. Altre bomboniere, tipiche dell’Italia. Normalmente tinte di rosso mattone, con due alberozzi fuori a donargli uno spicchio d’ombra, puntellate da cartelli che descrivono la strada di percorrenza ed il chilometro preciso.
Stavolta però la notizia non riguarda la nazione intera. Bensì la Regione Lazio (delibera di giunta numero 470 del luglio 2014). E quindi anche il viterbese. “In provincia – annuncia il vice capo gruppo del Pd Riccardo Valentini – le case cantoniere già assegnate sono tre, una a Capranica sulla Cassia e ben due a Montefiascone, sempre Cassia”.

Il consigliere regionale Riccardo Valentini

Il consigliere regionale Riccardo Valentini

Quale sarà il loro nuovo utilizzo? “A Capranica la Croce Rossa occuperà lo stabile – spiega ancora Valentini – l’edificio diventerà la sede, condivisa con la Protezione Civile e la Pro Loco. A Montefiascone invece, tutte e due le abitazioni saranno destinate a casa-famiglia per minori”.
Certo è che così come sono messe però, di sicuro avranno bisogno di un forte restyling. I tempi in cui ci abitava il tipo che per lavoro puliva da quel punto all’altro sono piuttosto lontani. E senza manutenzione di disastri da coprire ce ne stanno parecchi. “Ora i Comuni potranno procedere con i loro progetti di recupero per un uso pubblico – ecco la soluzione – sociale e culturale, degli spazi. Le case cantoniere di proprietà della Regione vengono concesse a canone agevolato ai Comuni che hanno risposto al bando. Un’iniziativa che punta a recuperare e a restituire al territorio beni di tutti, patrimonio dei cittadini, che per anni sono stati lasciati in stato di completo abbandono”.

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