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Centrale di Tarquinia, è l’ora delle polemiche

Il Movimento 5 Stelle accusa il sindaco Mazzola che replica: "Dichiarazioni pretestuose"

Silvia Blasi, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle

Silvia Blasi, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle

Il tema è sempre lo stesso, ma cucinato in salsa differente: la centrale elettrica di Tarquinia. Una volta doveva essere nucleare, poi alimentata con combustibili liquidi, poi a metano e adesso c’è l’ipotesi che le turbine vengano azionate attraverso la combustione di rifiuti. Una possibilità che ha fatto scattare le antenne delle associazioni ambientaliste e non solo.

L’ultimo atto della vicenda è l’assenza del Comune di Tarquinia alla conferenza dei servizi convocata presso la Regione Lazio. Una mancanza che ha provocato la piccata reazione della consigliera Silvia Blasi (Movimento 5 Stelle) che accusa la Giunta Mazzola di essere “un fantasma”. “Il sindaco Mazzola – scrive l’esponente pentastellata – sarebbe in attesa di un pronunciamento del Tar del Lazio sul ricorso inoltrato dalla società Pellicano, proponente il progetto industriale biogas, contro la determina comunale n.33 del 2004 a tutt’€™oggi in vigore. Determina approvata a suo tempo dall’amministrazione comunale di Tarquinia a tutela del territorio contro l’insediamento di ulteriori centrali o industrie per il trattamento dei rifiuti”. Alla conferenza dei servizi erano presenti anche i rappresentanti delle associazioni ambientaliste:  Gian Piero Baldi (Bio Ambiente), Simona Ricotti (Forum Ambientalista) insieme a Sergio Pisarri (Consorzio di Bonifica della Maremma etrusca). “In quella sede – continua la Blasi – sono state esposte tutte le criticità del progetto centrale a biogas, anche a mezzo di memorie e diffide legali, comprese le ripercussioni fortemente negative che avrebbero sull’economia agricola di Tarquinia, ma soprattutto sulla salute della popolazione del territorio”. Altrettanto piccata la replica del primo cittadino tarquiniese: “Dichiarazioni pretestuose fatte solo per fare polemica”.

Sul tema, fortemente critica è anche la posizione dell’Italia dei valori di Tarquinia: “Si fanno passare questi impianti come portatori di nuovo lavoro e sarebbe anche vero se non fosse per i posti di lavoro poi persi in agricoltura, allevamento e turismo”. “Noi siamo per la politica del rifiuto zero – aggiunge Gabriele Tonicchi, segretario regionale Idv – e cioè con quei programmi e politiche che siano veramente rispettose di salute e ambiente. Che puntino alla riduzione, riciclo e riuso dei rifiuti, con buone pratiche che consentano una riduzione al momento della creazione del rifiuto”.

“Bisogna premettere intanto – incalza Marco Dinelli
, consigliere portavoce M5S Tarquinia – che il Tribunale di Civitavecchia ha recentemente accertato l’€™esistenza di gravi irregolarità nel contratto di affitto di alcuni terreni sui quali insiste l’€™impianto già esistente, di proprietà del Consorzio Pellicano, vicenda per la quale la Provincia di Viterbo ha già richiesto formalmente al Comune di Tarquinia chiarimenti, al fine di valutare eventuali provvedimenti di revoca o sospensione della licenza. L’operato del consorzio Pellicano è stato inoltre oggetto di numerosi esposti presentati dai cittadini dell’Olivastro per denunciare l’inquinamento olfattivo molto intenso in certi orari della giornata, prodotto dalla lavorazione del compost e soprattutto dalla movimentazione della nettezza organica che viene ivi trasportata, scaricata e quindi ricaricata per essere trasferita in altra sede a mezzo autotreni. Figuriamoci percià il disagio per detti cittadini se detta nettezza organica dovesse essere lavorata completamente in loco col (bio)digestore”.

“Il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola, che attualmente riveste anche la carica istituzionale di presidente della Provincia di Viterbo – sintetizza Gian Piero Baldi, presidente di Bio Ambiente – questa volta non può più esimersi dall’esprimere il suo parere proferendo un secco diniego al progetto biogas, centrale insalubre di prima classe (per la fermentazione anaerobica dei rifiuti organici – Forsu), alla cui costruzione in località Olivastro di Tarquinia si sono opposti tenacemente ormai da circa un anno e mezzo i cittadini residenti e le associazioni ambientaliste di Forum ambientalista e di Bioambiente“.

Il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola

Il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola

Insomma, una raffica di prese di posizione alle quali  Mazzola risponde così: “Il sindaco ha l’obbligo di rispettare e condurre delle battaglie non d’interesse personale ma di quello generale e non si schiera né da una parte né dall’altra Alla conferenza dei servizi che si è svolta alla Regione Lazio abbiamo inviato una lunga e dettagliata risposta tecnico-amministrativa. In riunioni simili, inoltre, è importante la partecipazione di esperti che possono dare risposte precise su temi di estrema complessità. Non di questo e o quel politico che alla discussione non possono aggiungere nulla, perché non ne hanno le competenze. Mi chiedo quindi quale contributo abbia portato il consigliere Blasi alla riunione, se non quello di avere un po’ di visibilità”.

Ma l’occasione è buona anche per un’altra polemica: “Anche perché dopo i fiumi di parole scorsi in campagna elettorale, in oltre due anni non si è ancora capito cosa abbia fatto di concreto per il nostro territorio. Ci illumini perché brancoliamo nel buio – scrive il primo cittadino -. Infine, alle interrogazioni risponderò solo quando saranno il consigliere regionale Blasi e il Movimento 5 Stelle a rispondere a una semplice domanda che pongo da anni: come assumono  le persone nel loro ambito per i cosiddetti “portaborse”, perché fino a oggi non abbiamo mai avuto notizia di bandi o concorsi. Forse sono scelti perché amico di un amico? O forse per conoscenza? O forse per rapporti parentali? La trasparenza e la chiarezza non può essere a senso unico”.

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