18052024Headline:

Coldiretti guarda al futuro con più fiducia

Bene uva, olive, nocciole e anche le castagne. Subito interventi contro la fauna selvatica

Il presidente Pacifici e il direttore Mazzetti tra i vertici nazionali e regionali di Coldiretti

Il presidente Pacifici e il direttore Mazzetti tra i vertici nazionali e regionali di Coldiretti

L’estate sta finendo e il settore agroalimentare, uno dei fiori all’occhiello dell’economia della Tuscia, guarda con legittima soddisfazione agli andamenti delle varie filiere (scongiuri d’obbligo perché si sa che un rigurgito di maltempo può mandare all’aria il lavoro e le speranze di un anno intero). Se ne parla con Mauro Pacifici e Ermanno Mazzetti, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti, l’organizzazione più rappresentativa del mondo agricolo.

Intanto uno sguardo al passato che, per certi versi, è ancora il presente. “Penso al settore dell’ortofrutta – attacca Mazzetti – ben rappresentato soprattutto nella zona della Maremma viterbese. Direi che la produzione è andata bene, come pure il consumo favorito anche dal caldo che ha caratterizzato l’intero periodo estivo”. Ma segnali importanti anche da altre filiere presenti nel territorio. “I segnali per quanto riguarda nocciole e castagne sono positivi. La produzione sembra buone e i prezzi, sebbene sia ancora prematura un’analisi approfondita, si mantengono su livelli positivi. In particolare, mi piace segnalare dopo 5-6 anni terribili, l’inversione di tendenza che si sta registrando nei castagneti, vittime come si sa di una vera e propria moria a causa del cinipide. Gli interventi attuati stanno dando frutti e si può dunque affermare che finalmente potremo contare su un prodotto di qualità”.

La particolare conformazione del territorio provinciale favorisce la differenziazione delle colture e quindi l’analisi si amplia ad altre filiere ugualmente significative: vino e olio. “Anche in questo caso – conferma Mazzetti – i segnali che si colgono sono positivi. La produzione dovrebbe essere abbondante e di qualità. Inutile sottolinea che per le nostre imprese questo significa un giusto ritorno dopo i sacrifici che quotidianamente vengono compiuti”. Un’ultima occhiata all’Alta Tuscia: “L’anno scorso fu un disastro con ricavi che non coprirono nemmeno le spese vive – spiega Mazzetti – e i produttori di patate accusarono particolari sofferenze che invece sembrano superate per l’annata in corso. Anche questa è una buona notizia”.

Finalmente un'inversione di tendenza nel settore castanicolo della Tuscia

Finalmente un’inversione di tendenza nel settore castanicolo della Tuscia

Con il presidente Mauro Pacifici si affrontano temi per così dire più “politici”, a partire dall’Imu agricola. “C’è l’impegno del Governo ad abolirla nel 2016 e di questo non possiamo che essere soddisfatti, soprattutto perché l’applicazione per quest’anno  e quello scorso è risultata abbastanza disomogenea, provocando così proteste e  malumori. Sarebbe servita una maggiore equità, anche se con onestà devo riconoscere che è complicato a livello nazionale analizzare ogni singola situazione. Ma il vero problema è l’Irap e su questo siamo impegnati ad ogni livello per l’abolizione o, quanto meno, la rimodulazione. faremo valere le nostre ragioni nelle sedi opportune, come peraltro abbiamo sempre fatto”.

In particolare difficoltà il settore lattiero – caseario: “Il prezzo alla stalla – rivela il direttore Mazzetti – è diminuito di 5-6 centesimi al litro nel giro di pochi mesi, procurando danni enormi tanto che diverse aziende, soprattutto le più piccole, stanno chiudendo. Resistono le imprese più grandi e più strutturate, ma fino a quando? Urgono interventi incisivi che permettano ai produttori di andare avanti, preservando una filiera fondamentale che, da sola, vale il 10% del pil dell’agroalimentare”. Per restare in tema, Pacifici si sofferma sulla vicenda del latte in polvere utilizzato per produrre mozzarelle e formaggi: “E’ una battaglia – sottolinea con vigore – nella quale siamo impegnati da tempo e sulla quale non abbiamo intenzione di cedere di un millimetro. E’ un processo che penalizza chi produce seguendo tutte le regole e che soprattutto va a danno dei consumatori: i prodotti caseari si fanno col latte vero. Non si discute”.

Infine, l’emergenza – fauna selvatica, “la peste nera” secondo il presidente Pacifici che aggiunge: “I danni provocati soprattutto dai cinghiali, ma anche da lupi, caprioli, lontre, scoiattoli, ghiri, sono ormai all’ordine del giorno. La Regione ha già legiferato in merito, ma mancano i decreti attuativi che sollecitiamo con il massimo vigore”. “Dai produttori – conclude Ermanno Mazzetti- arrivano lagnanze quotidiane e pesanti perdite. Esistono metodi efficaci e assolutamente legali come gli abbattimenti controllati che possono e devono essere utilizzati al più presto”.

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