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La callara e il sistema termale di Viterbo

Una delegazione di Lavoro e Beni Comuni denuncia lo stato di abbandono del termalismo viterbese

callaraDomenica 18 febbraio una delegazione di Lavoro e Beni Comuni ha partecipato ad un ‘Pellegrinaggio’ alla Callara del Bullicame, organizzato da Franco Marinelli e Giovanni Faperdue  per denunciare  l’intollerabile stato di degrado e di saccheggio in cui versa uno dei monumenti naturali  simbolo  di Viterbo e, in generale, tutto il sistema termale della città.

Come hanno ricordato gli organizzatori, nel novembre 2014 la Società Gestervit , che gestisce le terme Salus, sfondò la sorgente naturale del San Valentino, creando un nuovo pozzo, con l’effetto però di prosciugare la Callara del Bullicame.

La Regione Lazio ha da tempo richiesto la chiusura immediata del San Valentino, ma la Gestervit (Terme Salus)  non  ha ancora provveduto.  E del resto, nessuna istituzione si è presa l’onere di controllare che fosse stata applicata questa disposizione .

La colpevole inerzia politica degli ultimi trenta anni,  in cui si sono alternate giunte di  destra e di centro-sinistra,  ha permesso il saccheggio di questo territorio, portandolo ad uno stato di degrado senza precedenti. Tutto il sistema termale di Viterbo è nel più completo abbandono.

Le terme Inps, chiuse dal 1992 sotto la giunta Fioroni, versano oggi  nell’incuria più assoluta. All’epoca si persero centinaia di posti di lavoro, tra fissi e stagionali;  da allora né le giunte di destra né quelle di centro-sinistra hanno mosso un dito:  si tratta dell’unico caso in tutta la penisola in cui, per favorire gli interessi di note  famiglie locali, le terme Inps non sono state prese in gestione dalla Regione o dal Comune, per essere riaperte.

Il danno erariale è incalcolabile, se si pensa che in Italia qualunque realtà termale, anche di piccola entità,  è capace di attrarre turismo, e quindi creare posti di lavoro e risorse.

Ad oggi non si sa più nulla dell’asta e ci risulta anche poco chiara la vicenda dell’Advisor.

Per questo motivo abbiamo deciso di prenderci la responsabilità che ci compete in quanto cittadini, e di prender parte diretta alla vita politica di Viterbo: non possiamo più delegare a  politici mestieranti la gestione di questa meravigliosa città, che ha tanto ha da offrirci.

Sollecitiamo quindi la Regione Lazio a controllare che vengano osservate le sue stesse disposizioni e venga ristabilita la legalità per quando riguarda la vicenda della Callara e chiediamo all’Amministrazione Comunale e al Sindaco Michelini di fornire spiegazioni sullo stato dell’arte rispetto alle ex Terme INPS.

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