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Referendum sull’eolico di Farnese, certifica l’esistenza di talebani nella Tuscia

C'è qualcuno che "nun ce vo stà"

Farnese dall’aereo

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo,27.7.23

La cittadina di Farnese che si affaccia sulla maremma vanta non solo il nome della grande casata che in quei luoghi ha avuto origine, ma la presenza nel suo territorio di una ventosità costante e gagliarda, del resto comune in tutto il crinale che divide nell’alta Tuscia il Lazio con la Toscana.

Era ovvio che qualcuno ha inteso progettare un questi luoghi impianti eolici, come del resto già realizzati nella vicina Piansano,

Il Comune, però, prima di prendere decisioni in proposito ha chiamato alle urne i suoi cittadini per un referendum che si è celebrato domenica scorsa 23 luglio. Un referendum di nessun valore, solo consultivo, perchè solo volto a far conoscere agli amministratori comunali gli umori popolari in vista del parere del Comune che dovrà dare nella Conferenza di servizi, però, per alcuni, però (i soliti signori del NO) gravido di significati.

Era scontato che il quorum della metà più uno degli iscritti a votare non poteva essere raggiunto (si è già visto: vota la metà degli aventi diritto nelle politiche, figuriamoci un referendum locale in una domenica d’estate a 40 gradi !) e cosi in effetti è stato.

I negazionisti dell’eolico, quindi del progresso in genere, hanno accusato il Comune,di aver strumentalmente inserito nelle liste elettorali l’intero corpo elettorale (ma non poteva essere diversamente !), cioè anche quelli, residenti all’estero, mai presenti nel paese e adesso, per salvare capre e cavoli dell’insuccesso, sempre i soliti, vanno dicendo e scrivendo che il 76% dei cittadini di Farnese sono contro l’eolico e solo il 24% favorevoli, arzigololando sui numeri secondo il principio di “nun ce vonno stà” .

Diffondono fake news

Chi sono costoro che si dolgono dell’insuccesso ?

I soliti talebani de noantri, i soliti profeti del “Nimby”. Solo per fare qualche nome: il fantomatico comitato Ambiente e salute Tuscia ed il neonato CAT Coordinamento Ambiente Tuscia e qualche “grillino” che si vantano opporsi a qualunque sfruttamento di possibili fonti energetiche alternative predicando che ogni impianto in tal senso provoca scempio e favorisce speculazione. Costoro “sacerdoti” dell’.ambiente, dimenticano che proprio la costituzione di impianti eolici e solari, dove possibile, è proprio nel senso della transizione energetica dalle fonti convenzionali (carbone, petrolio,gas) che hanno sempre voluto ed adesso si deve attuare.

Costoro che si dimenano contro ogni innovazione tecnologica in materia produzione energia dimenticano pure che per ogni impianto che sarà costituito, c’è una compensazione ai cittadini che offrendo il loro territorio contribuiscono allo sviluppo della nazione.

E’ ora di dire basta a costoro che mettono i bastoni fra le ruote ad ogni iniziativa e fanno terrorismo ideologico.

Sono veri e propri talebani. Si meriterrebo che si spengano le luci delle loro abitazioni, i telefonini, i computer ed i loro condizionatori per mancanza energia elettrica. Certo che poi cambieranno idea.

Bravi i cittadini di Farnese che hanno approvato il progetto eolico nel loro territorio. Grazie a loro la Tuscia potrà progredire.

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