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L’Argentina ha votato e scelto Javier Milei, il “dollarizzatore” ultra liberista. Sarà la salvezza del grande paese sudamericano ed un esempio per altri ?

Dal paese alla "fin del mundo" una lezione politica nuova

Redazione

Viterbo,20.11.23

Indubbiamente il rotondo successo elettorale di Javier Milei (56%) non era previsto, anzi, ci si aspettava un testa a testa con l’altro candidato, il peronista Massa, certamente moderato e prosecutore della “classica” politica argentina erede di Peron.

Ma, il risultto argentino rappresenta in un certo senso il sentimento mondiale di un cambiamento. Andare avanti, dovunque, con formule trite e ritrite non funziona. Una ricetta buona per un periodo storico, non è detto lo sia altrettanto pochi anni dopo.

l’Argentina, per es., da decenni, dopo la fine della dittatura, vive all’ombra del peronismo, cioè quel movimento politico moderato con contorni alternati di destra e sinistra, però incapace di frenare la frana economica del paese che vanta la più alta inflazione del mondo.

E’ vero, che i principi economici che reggono il mondo in Argentina non valgono (come neppure del tutto in Italia) tant’è, se fosse vero, il debito e l’inflazione avrebbe da tempo cancellato l’Argentina, ma non solo.

Argentina ed Italia non esitebbero più sopraffate, ma, entrambe stanno rialzando la testa. Ma perchè lo possono ?, Perchè con scelte coraggiose hanno sostituito i lorogovernanti. In Italia, fine delle sinistre, ed in Argentina, fine dei peronisti.

La vittoria di Milei nel paese sudamericano cosi vicino a noi per cultura e per discendenza dei suoi abitanti (Milei, per es. è di origine italiana) è un segno dato al mondo che necessita cambiare.

Non è un’ avvenura cambiare, è necessità. In un mondo incartato ormai da vecchi schemi non funziona.

Il coraggio di Milei è al sommo, vuole dollarizzare la moneta argentina ora peso, proprio quella peggio che si scambia con il dollaro, I tentativi dei precedenti governanti argentini, di cambiarne il nome prima da Peso in Austral e poi da Austral in Peso non ha risolto nulla in campo economico monetario: inflazione sempre oltre il 100%.

Mentre in Argentina da sempre si è mal visto il dollaro perchè moneta statunitense, cioè proprio di quel paese, gli USA, che concorre per il mercato dei prodotti agricoli, l’euro gode simpatia.

Ma si sceglierà il dollaro, anche se dollarizzare una grande parte del mondo non so se sia cosa buona e giusta. La perdita di sovranità monetaria è cosa grave, ma purtroppo, come avvenuto da noi in Europa, una necessità per assicurare saldezza della moneta.

Staremo alla finestra a vedere se la cura da cavallo che impone Milei sarà risolutiva dei problemi di una nazione indebitata oltre ogni misura e cioè se la sua scuola potrà essere seguita da altri in ipotesi di successo.

Il suo programma politico di liberalizzazione dell’economia è un atto di coraggio in un mondo che preferisce seguire tesi assistenzialiste di un vetero socialismo mal applicato che ha come consguenza il deperimento economico delle nazioni e nessuna soluzione per battere la povertà.

Serve un atto “rivoluzionario” per invertire la rotta di una politica mondiale ingessata, incapace neppure di evitare o porre fine a guerre.

Si dice che l’elezione presidenziale argentina sia stata la prima dettata da Intelligenza artficiale. Sarà vero ? Ma, è’ il caso proprio di dire “provare per credere”.

EI


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