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Stazione di San Martino, c’è una mozione

Presentata da Viva Viterbo il 14 settembre 2014, ma non è stata mai discussa

Filippo Rossi, uno dei presentatori della mozione per acquisire la stazione di San Martino al Cimino

Filippo Rossi, uno dei presentatori della mozione per acquisire la stazione di San Martino al Cimino

C’è un progetto del Comune di Viterbo sulla stazione di San Martino al Cimino, una di quelle impresenziate che si trovano nel territorio della Tuscia. Più precisamente si tratta di una mozione presentata e protocollata esattamente il 14 settembre 2014 dal gruppo consiliare di Viva Viterbo, a  firma dei consiglieri Filippo Rossi e Maria Rita De Alexandris. Nel documento, incardinato in quarta commissione ma mai discusso e nemmeno affrontato, si sottolinea che ci sono  “tantissime richieste da parte di soggetti del territorio per avere una sede per organizzare corsi e incontri che coinvolgano e sensibilizzino i cittadini ai temi culturali e sociali e che si occuperebbero della manutenzione della stazione di San Martino che potrebbe diventare l’occasione per dare vita gratis ad un nuovo luogo di incontro”.

Da tener presente che le Ferrovie dello Stato, come già sottolineato da Viterbopost, sono disponibili e disposte a concedere gratuitamente l’uso di quei locali inutilizzati a patto che il richiedente prenda in carico i costi per rimetterli a posto. In questo caso, dunque, sarebbe il Comune di Viterbo a presentare la proposta e a dover spendere il necessario per sistemare l’immobile.

La mozione di Viva Viterbo continua con la richiesta di un impegno da parte del sindaco e della Giunta “a mettere in pratica tutti gli atti necessari al fine di prendere contatti con le Ferrovie dello Stato per ottenere in comodato d’uso la stazione di San Martino al Cimino da adibire ad un progetto socio – culturale che dovrà essere individuato o presentato dalla giunta sulla base delle esigenze rappresentate dai soggetti del territorio, primo fra tutti quelli della frazione di San Martino”.

Insomma, un passaggio burocratico di non particolare rilevanza che metterebbe a disposizione del comune e in particolare dei sammartinesi un immobile da utilizzare successivamente per scopi connessi alla crescita culturale e sociale del territorio. Come intuito allora da Viva Viterbo. Sono passati 9 mesi (termine normale di una gravidanza) ma della faccenda si è persa ogni traccia. Eppure basterebbe così poco…

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